Solnze e le madri mancate: dico la mia

Carissimi, anche oggi con il mio articolo odierno risponderò all’ utente Solnze di “lettere al direttore”, in riferimento a questo suo commento:

Chi mi segue sa già che se non le rispondo direttamente da quel forum, è perchè i suoi amministratori mi hanno definitivamente bannata ( ero uno voce troppo scomoda lì dentro 😉 ) . Solnze afferma che nessuna donna ( anzi nessuna persona ) può essere veramente felice nella vita se non si sposa e non si crea una famiglia. Beh.. sappiate che questa è una gran panzana. E sappiate che se ci sono al giorno d’ oggi molte donne/persone che rimangono single ( o zitelle, se preferite ) vita-natural-durante, non è solo una questione di sfortuna in amore e nelle relazioni, ma anche perchè questo desiderio di avere una prole o un compagno “per la vita” proprio non lo sentono. Non è questione di “seguire delle mode”. Vi ricordate Dylan Dog ? il celebre personaggio dell’ omonimo fumetto che nella vita svolgeva egregiamente l’ attività di investigatore ( dell’ occulto ) insieme al suo fidatissimo amico Groucho, risolvendo ogni volta casi all’ apparenza impossibili. Dylan era un professionista integerrimo nel suo mestiere, eppure nel suo privato era di fatto un autentico Casanova e passava allegramente da una conquista all’ altra senza mai fermarsi e senza portarsi dietro molti strascichi. Ebbene, cari amici/che, ci sono molti/e Dylan Dog anche nella vita reale, e ( udite udite ) queste persone sono spesso più felici delle altre, che magari invece sono ingabbiate in situazioni alienanti e in rapporti di coppia o matrimoni castranti che impediscono loro di esprimere se stessi e le loro vere inclinazioni. Non voglio dire che sia sempre così. Ma le persone accasate e REALMENTE appagate, almeno tra quelle di cui io ho notizia e che conosco, sono veramente poche. Tutte le altre, uomini o donne che siano ( e spero di non distruggere un vostro mito ideale ) mi dicono tutti la stessa cosa: e cioè che se potessero tornare indietro non si risposerebbero e non farebbero più dei figli, perchè quel tipo di esistenza – almeno per loro – a conti fatti si è rivelata solo una gabbia. Queste persone sembrano anche invidiare la mia condizione di donna ufficialmente single e di “eterna ragazza”, che secondo loro è libera di fare ciò che vuole e che fisicamente non dimostra affatto gli anni che ha ( quasi 44 ormai 😛 ). Dal canto mio vi posso dire che in parte mi è dispiaciuto non aver avuto figli, ma mi rendo conto che quello era più che altro un mio desiderio egoistico ( l’ istinto innato a voler far proseguire la mia specie, a lasciare su questo pianeta una mia traccia genetica ) e non tanto la volontà autentica di dedicarmi anima e corpo a un altro essere umano. Forse non sarei stata una buona madre, boh.. non lo so.. non credo… Ancora adesso mi vedo più nel ruolo di “figlia”. Sarei stata un genitore severo e intransigente e allo stesso tempo avrei regalato ai miei figli i dischi dei Doors e dei Guns n’ Roses, oppure il libro-biografia di Cristiana F. Pensa sti poveri pischelli che confusione avrebbero avuto in testa!.. Nah!.. Molto meglio dedicarmi a scrivere racconti horror e a gestire siti internet. Il tutto intervellato da qualche piacevole relazione passionale che ogni volta sembra l’ ultima. E ogni volta immaginandomi di avere questa famigliola ideale con il mio lui del momento, magari abitando tutti insieme in un caratteristico casolare di campagna come vuole l’ autentica tradizione dei più devoti aspiranti sposi. Però anche lì avrei indossato gli stivaletti e la minigonna nonostante i miei 43 anni, e chissà i miei figli e mio marito cosa avrebbero detto. E allora per accontentarli e non farli “arrabbiare” mi sarei messa il vestito lungo e largo con i fiori “stile nonna” ( come quelli che indossano le mie conoscenti accasate ) e, proprio come loro, avrei arso di rabbia verso quelle che invece a 35/45 anni possono ancora portare i toppettini e la minigonna. Per non parlare poi di quelli/e che la famiglia arrivano a massacrarla direttamente pur di cercare di riappropriarsi della propria vita e del proprio tempo… E non avrei mai potuto lavorare anche 12/14 ore al giorno o partire all’ improvviso per una gita, come invece spesso faccio. Avrei dovuto pensare al mio cavaliere e ai miei pargoli, c’erano la spesa da fare e le lasagne da sfornare ( magari mentre il mio lui nascosto da qualche parte era intento nelle sue effusioni con l’ amante. Più bella e più giovane di me, naturalmente ). Ma cosa volete che fosse tutto questo, di fronte al fatto di aver avuto una famiglia! Una famiglia che senz’ altro ( ne sono sicura ) si sarebbe ricordata di me una volta che sarei andata nella tomba dopo avergli dedicato l’ intera mia esistenza rinunciando a tutto il resto. 

Insomma ragazzi, il matrimonio e la famiglia sono cose SERIE. Cose per PERSONE ADULTE. Non per persone che vogliono solo seguire un dogma ( che è anche peggio delle “mode” ), per persone che sono semplicemente “innamorate dell’ amore e della casa col mulino bianco”. 

Bacini e bacetti, 

dalla Vostra affezionatissima.

5 Risposte a “Solnze e le madri mancate: dico la mia”

  1. Meglio soli che mal accampagnati si dice,sposarsi per sposarsi,per fare una famiglia,significa condannarsi all’infelicita’ ,sposarsi e far famiglia perché non puoi farne a meno,perché hai trovato una persona con cui condividere tutto è una fortuna rara,beati i pochi che ci sono riusciti

  2. Si Alessandro concordo pienamente ciò che hai detto! Il problema è che le persone non vogliono ammettere a se stesse di aver “fallito” nella vita, e molti considerano un fallimento il non aver trovato il partner ideale e l’ amore VERO E AUTENTICO ( quando invece questa situazione è condizione molto comune ), perchè fin da ragazzini ci hanno abituato a questo schema di pensiero. Così tanti si accontentano di un partner “qualsiasi” pur di fare famiglia e sentirsi uguali agli altri. In realtà, una persona infelice e frustrata, realizzata solo all’ apparenza, non può che essere un cattivo genitore e un pessimo coniuge.

  3. Ciao Maria, il solo pensiero di dare senso alla propria vita di donna sfornando altri esseri umani mi fa letteralmente gelare il sangue nelle vene. Terreno fertile per rapporti morbosi in cui le madri si considerano esseri indistinguibili dai propri figli, attribuendosi un potere quasi divino sulle loro esistenze: terribile. Non sono invece d’accordo sul mio amato Dylan Dog: purtroppo la delineazione di un personaggio così nettamente stereotipato nel vivere i rapporti di coppia è l’unica nota debole di tutto l’insieme. L’avrei preferito meno figo e più imbranato, allora sì sarebbe stato l’antieroe perfetto!

  4. Ciao Suzy. stereotipato Dylan Dog?.. Non direi proprio! Semmai è il contrario; uno come lui ha solo rapporti brevi e fugaci con le donne, ma da quegli interscambi riesce a trarre ( e a trasmettere ) tutto quello che gli altri uomini spesso non riescono a fare nemmeno in un’ intera vita accanto a un’ altra persona. Trasponendo un personaggio come Dylan Dog nel reale, potrei dire che lui sarebbe un tizio che vive le relazioni con l’ altro sesso in maniera anticonformista, cioè le spoglia di qualsiasi FORMA sovrastrutturale e socialmente accettabile, per gustarne solo e soltanto la SOSTANZA.
    Per quanto riguarda le donne che cercano nel matrimonio e nella figliolanza lo scopo della loro vita, e che per questo ripiegano spesso e volentieri su rapporti di facciata, che altro posso dire: mi fanno molta pena. E purtroppo sono la stragrande maggioranza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.