Com’è stata la mia vita scolastica

Carissimi, oggi vi parlerò di un argomento sempre attuale, cioè se sia giusto, e in che misura, adottare le classi miste a scuola.A questo proposito, vi riporto un articolo di un altro blog, quello del redpillatore:

https://www.ilredpillatore.org/2021/01/perche-le-classi-miste-sono-una-pessima-idea.html#comment-36580

In questo lungo editoriale, il nostro redpillatore ci descrive l’ ambiente scolastico come una sorta di inferno dantesco per i poveri maschi, e di paradiso in terra per le tremende femmine, le quali – anche in questo contesto – riscuoterebbero solo onori e niente oneri.

In tutto l’ articolo non si fa mai cenno ai problemi che anche una ragazza potrebbe eventualmente avere a scuola, e che sono tutt’ altro che di poco conto.

Per quanto mi riguarda, quella fase della mia vita fu tutt’ altro che forriera di numerose e profittevoli conquiste. Fu anzi forse il peggior momento della mia vita.

Sarà stato che rispetto a oggi erano altri tempi, erano i “mitici” anni 80, ma il mio periodo scolastico è stato enormemente meno idilliaco rispetto a come viene descritta la vita studentesca femminile dal redpillatore. Anzitutto c’è da dire che noi femminucce ci dividevamo in due categorie ben distinte e separate, demarcate da una linea invisibile quanto invalicabile: le gnocche della classe da una parte, e le sfigate studiose e insignificanti dall’ altra. Io appartenevo ovviamente a questa seconda categoria, che era la più numerosa. Di norma infatti le ragazze molto carine e popolari in una classe non erano mai più di tre o quattro, e da sole si ripartivano tutto lo spasimare dei maschi della scuola, dai fighi inarrivabili a quelli più bruttini. Una come me non riscuoteva nemmeno l’ interesse di un rospo. Alle medie ero ancora di una magrezza scheletrica, senza forme. Avevo un naso pronunciato e i capelli ingovernabili, calzavo scarpe ortopediche e vestivo con improbabili gonne monacali che arrivavano quasi alle caviglie, e i maglioni che mi faceva mia nonna. Quando tornavo a casa guardavo i cartoni animati e poi mi buttavo sui miei compiti. Mi piaceva studiare. Lontana anni luce dalle ganze della classe, che invece già sfoderavano fisici sexy e seni prosperosi, si truccavano e venivano invitate a tutte le feste, io mi accontentavo di fantasticare sui ragazzi che mi piacevano e che, in cuor mio, sapevo non avrei mai potuto avere. Avevo anche subìto veri e propri episodi di bullismo a scuola, ero stata picchiata e apostrofata con epiteti come “cessa” e “racchia paurosa”. Il mio “nazifemminismo” credo che sia cominciato ad esordire allora. Un anno prima di cominciare le superiori, andò in fissa per me un pluripetente scampato per miracolo al riformatorio, l’ unico che non mi trattò solo come un fenomeno da cottolengo. Alle scuole superiori la situazione migliorò, divenni più carina e la mia costituzione scheletrica cominciava a cedere il passo a un corpo più armonioso. Avevo dismesso gli abiti da scolara “della parrocchia” e cominciai a vestire “da ribelle”, con giacche di pelle e minigonne. Ma rimanevo comunque troppo ragazzina agli occhi dei maschi, che invece preferivano le mie compagne di classe dall’ aria più fatale. Con il mio faccino ancora infantile, la mia prima di seno e la mia statura esile, al massimo suscitavo tenerezza. Mi salvarono l’ ironia e l’ autoironia. Comportarmi da piattola petulante e fare scherzi anche a quelli che mi piacevano, mi permetteva di rompere il ghiaccio e ovviare alla tensione che inevitabilmente si sarebbe creata se mi fossi posta come quella che voleva arrivare a qualcosa. E così mi rassegnai a rimanere senza alcuna esperienza sessuale ( petting incluso ) fino ai 17/18 anni. A 19 anni finalmente riuscii a perdere la verginità. Ma mi dovetti proprio impegnare a rimediare uno un po’ decente, eh!.. E per decente non parlo di aspetto fisico, ma di assenza di gravi turbe mentali.

Una classe di sole femminucce ai tempi della scuola sarebbe stata per me meno “traumatica”? Non sono in grado di dirlo. Forse si, in effetti. Ma nel merito, mi sento di fare delle riflessioni: impartire ai bambini e agli adolescenti una formazione troppo basata sui presunti “ruoli” che ognuno dovrebbe avere nella società perché appartenente a un determinato sesso, potrebbe essere limitante per la crescita individuale; non è detto infatti che una ragazzina sia portata a giocare con le bambole o a stare ai fornelli “solo perché donna”, o che un ragazzino abbia la tendenza alla sfrontatezza “solo perché masculo”. Dal mio punto di vista è preferibile incoraggiare i talenti e le inclinazioni personali liberi da schematizzazioni. Inoltre, la classe divisa  potrebbe portare a una “mitizzazione” eccessiva del sesso opposto, la quale mitizzazione invece non attecchisce in un clima di rapporto ravvicinato e quotidiano con gli appartenenti all’ altro sesso, e con i quali – bene o male, volenti o nolenti – dovremo condividere tutti i giorni della nostra esistenza adulta.

Semplici considerazioni personali.

15 Risposte a “Com’è stata la mia vita scolastica”

  1. MG, chissà quanti schiaffoni in faccia avrà preso a scuola J.J Bad per diventare così stupido.
    Alle medie la mia classe era mista, ma ho frequentato una scuola superiore composta da soli maschi. Andavo in cerca di femmine in altri istituti. Le magistrali erano quasi tutte ragazze, ma anche al liceo classico ce n’erano molte. Uscivo in compagnie miste, maschi e femmine, disdegnando il gruppo dei miei compagni di classe proprio perché tutti maschi. Avrei preferito una classe mista. Ma c’era anche un vantaggio a non avere ragazze: tra soli maschi potevamo avere un atteggiamento più rilassato tra noi. Essendo solo maschi, non c’era bisogno di fare i gradassi per farsi notare dalle ragazze.
    L’età dell’adolescenza è stata molto bella. Nel periodo delle scuole superiori c’erano i primi amori. Puntualmente non erano corrisposti, ma era emozionante provarci con la tipa di turno. È stato il periodo degli amori struggenti, delle attese, delle pene d’amore. L’amore e il sesso era una novità e avevamo gli ormoni a palla (li abbiamo ancora adesso, ma abbiamo una relazione stabile per soddisfare l’esigenza di fare l’amore). Anche se era difficile quagliare e fare sesso, è stato divertente.

  2. Trader Interessante la tua testimonianza sulla classe che hai frequentato. Verissimo, abbiamo gli ormoni a palla ancora adesso 🙂 Per me il periodo adolescenziale è stato un pò tumultuoso, vuoi per le frequenti liti in famiglia, i miei genitori cominciavano ad avvertire la mia voglia di indipendenza come una seria minaccia al loro controllo, e vuoi per tanti altri vari motivi classici che caratterizzano quel periodo per molti di noi: amori sofferti, complessi e insicurezze, blocchi interiori dovuti a quell’età. Per il resto concordo con te: le passioni amorose che si vivono in quel periodo sono struggenti e irripetibili. Io andai in fissa per un ragazzo mio coetaneo conosciuto in vacanza al mare, che viveva in un’ altra città, un metallaro sfegatato. Da allora diventai anch’ io una rocchettara. Fuori casa ero una ragazzina che vestiva in stile dark/rock e che socializzava facilmente, e a casa ero una specie di pecora nera da “rieducare”. A differenza di tanti altri miei coetanei che fumavano e si impasticcavano, io trovai conforto nella musica e nella cioccolata. Fortunatamente avevo un metabolismo che mi consentiva di non ingrassare. A parte le varie menate e rotture a scuola e nella società, ci siamo veramente divertiti, bisogna dirlo. Eravamo dei cazzoni, ed era questo il bello.

  3. Tarder che usa il web per inventarsi un passato.
    Tarder che usa il web credendo a quello che gli raccontano sconosciuti.
    Tarder che usa il web per fantasticare su chi non ha manco visto in faccia.
    Tarder che usa il web per nascondersi da un mondo brutto e cattivo.
    Tarder che è immaturo.
    Tarder che è solo.

  4. J.J Bad, tu invece perchè scrivi qui e parli con “Tarder”? Su chi starebbe fantasticando Trader e chi è che gli starebbe raccontando balle in questo caso? La mia è solo curiosità

    Trader, ieri ero di corsa e nella mia risposta ho tralasciato qualche punto. Ritornando al discorso classi miste, alle scuole medie mi sarei forse trovata meglio in una classe di sole ragazze. Meno pressioni, meno giudizi sulla mia estetica, meno stress in tutti i sensi. Ma alle superiori penso non mi sarebbe piaciuto. In questo ultimo caso, ho avuto modo di vivere con i miei compagni maschi situazioni buffe e divertenti, dialoghi e scambi ( sempre in amicizia perchè come dicevo i miei compagni di scuola di allora non mi vedevano come un’ appetibile conquista ), ci facevamo battute e ci coprivamo a vicenda se qualcuno di noi combinava qualche casino. Con le ragazze avrei parlato solo di vestiti e di make up ( una noia mortale ) e il massimo del divertimento a scuola sarebbe stato eludere qualche minuto di lezione per rifugiarsi in bagno a fumare. No, penso che la compagnia maschile ai tempi delle scuole superiori fu per me determinante per sbloccarmi con l’ altro sesso.
    Un anno prima di conseguire la maturità mi ritirai dalla statale e feci l’ ultimo anno in una scuola serale. Lì feci veramente “il salto”, nel senso che non mi vedevano più come la piccola matricola sfigatella-tenerella, c’era un ambiente diverso, più “grunge” e meno borghesuccio. Riuscii a stringere amicizia con le ragazze più cazzute ( una di loro era una rossa di fuoco che rimetteva i professori al loro posto se la facevano irritare ) e con i due ragazzi più fighi della scuola. Finalmente venivo anch’ io invitata alle feste, alle gite con loro, alle occasioni di divertimento. La ragazzina invisibile sciatta e introversa di anni prima aveva ceduto definitivamente il posto alla rocchettara ribelle che ormai era decisa a viversi la sua vita e a vedere il mondo, checchè ne dicessero gli altri.

  5. “J.J Bad, tu invece perchè scrivi qui e parli con “Tarder”? Su chi starebbe fantasticando Trader e chi è che gli starebbe raccontando balle in questo caso? La mia è solo curiosità”

    Hai notato che LUI mi ha citato?
    In un argomento in cui non c’entro nulla e non sono manco intervenuto?
    Tarder sta raccontando qualcosa di se stesso che non è comprovabile da nessuno.
    Esattamente come fa su LaD. Esattamente come fa Golem. Esattamente come fa qualsiasi asociale disperato che ricorre al web per dare un segno di vita.

    Continuo a non capire che bisogno abbia la gente di esternare i cazzi propri al mondo, sul web.
    Non hanno amici, un partner, dei confidenti, nella loro vita?
    A chi dovrebbero interessare i dettagli personali di un Signor Nessuno se non ad un altro Signor Nessuno che ha bisogno di Qualcuno?

    A me dispiace vedere fenomeni di disperazione come questi, che necessitano a tutti i costi di gridare al mondo che esistono anche loro. Perché denotano mancanza assoluta di maturità e di consapevolezza.

  6. Si J.J. Bad in effetti ci ho pensato dopo che è stato lui a citarti per primo sotto a questo articolo. Però tu avevi sempre l’ alternativa di non rispondergli, visto che sarebbe solo un disperato in cerca di attenzioni. Insomma, sto seguendo la logica del tuo ragionamento.
    Comunque ti dirò, per quanto mi riguarda è sempre meglio chi parla dei cazzi proprio piuttosto che chi va avanti a oltranza a disquisire su temi di attualità sui quali non ha alcuna competenza, nel vano tentativo di imporre a tutti i costi il proprio punto di vista a livello universale. Almeno chi parla di se stesso è a tratti divertente. E magari pure istruttivo.
    See you later boy.

  7. Infatti sono intervenuto giusto per sottolineare l’ennesima dimostrazione che Tardo ha tanto tempo da perdere e poca vita sociale, visto che oltretutto ci tiene a citarmi anche quando c’entro come i cavoli a merenda. 🙂

    La mia domanda è: ma ce l’ha sta gente una vita?

  8. “La mia domanda è: ma ce l’ha sta gente una vita?”

    E’ una domanda che mi sono posta anch’ io qualche volta. La conclusione a cui sono arrivata è che chi sta tutto il giorno su un forum ce l’ ha una vita. Ma fino a un certo punto.

  9. “Continuo a non capire che bisogno abbia la gente di esternare i cazzi propri al mondo, sul web.
    Non hanno amici, un partner, dei confidenti, nella loro vita?
    A chi dovrebbero interessare i dettagli personali di un Signor Nessuno se non ad un altro Signor Nessuno che ha bisogno di Qualcuno?”
    Questo discorso è rivolto anche a te, MG, visto che anche tu racconti le tue vicissitudini.
    Mi stupisco che rispondi pure a questo coglione.

    Coglione, il patetico perditempo sei tu, come ti definisce qua Maria Grazia:
    http://commenticensurati.altervista.org/suzanne-e-jjbad-in-un-turbine-di-sesso-e-politica/
    “I personaggi alla J.J Bad, che altro non sono che patetici perditempo senza consistenza, non avrebbero alcun margine di riscontro in una società sana.”
    Suca, coglione.

  10. Si Trader, avevo intuito che J.J. Bad si riferisse anche a me. Infatti gli ho risposto nel merito.
    Si, J.J.Bad sa benissimo che in passato non sono stata tenera con lui. Non gli racconti nulla di nuovo.

    Comunque, tu quando e come hai perso la verginità? Se ti va di dircelo, ovviamente.

  11. Tarder LOL….io non ho bisogno di appoggiarmi a nessuno per difendere le mie idee.
    Mentre tu (come i tuoi compari in quel forum di sfigati) avete sempre bisogno di qualcuno che ti spalleggi. Fai schifo, sei ridicolo.
    Ogni volta non fai che dimostrare di essere un poveraccio, asociale, infantile e vigliacco.

    La tua vita dipende da un forum, cazzo. Che disagio mamma mia.
    Ce l’hai una dignità? E dov’è? LOL

  12. J.J.Bad, temo che la realtà di Trader sia molto peggio di come tu la descrivi. Secondo me la sua vita, più che da un forum, dipende da tv e quotidiani mainstream. E’ questa la vera tragedia..

  13. J.J Bad, vigliacco sei tu che usi internet per insultare le persone. Tu la dignità l’hai venduta per pagarti la connessione internet.

    Maria Grazia, mi sarebbe piaciuto raccontarti della mia prima volta e anche delle altre, ma non è il caso di farlo con questo coglione tra le palle.
    Non ho intenzione di conversare con il sottofondo di questo demente succhiacazzi senza niente da fare con te che lo spalleggi.
    Chiediglielo a lui quando ha perso la verginità… Anale, ovviamente.
    Ciao, me ne vado da questo sito.

    J.J Bad, sucamelo, coglione.

  14. “tu usi internet per insultare le persone”
    “coglione”, “demente succhiacazzi”,
    “sucamelo, coglione”

    LOL
    Ecco quando si scoperchia il vaso di pandora cosa succede.
    Piangono come i bambini. Qua c’è del disagio forte. Più di quel che pensassi.

    Tarder, ti rinnovo il consiglio di vivere la vita e le tue aspettative su di essa FUORI da internet.

  15. “mi sarebbe piaciuto raccontarti della mia prima volta e anche delle altre, ma non è il caso di farlo con questo coglione tra le palle.”

    Trader, pensa invece a quei poveracci che tentano di discutere seriamente di politica e di democrazia e si ritrovano, ad esempio, Suzanne in mezzo ai coglioni…

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