Acqua e l’ uomo che “non c’è”

Carissimi amici, come ormai ben saprete, sul forum “lettere al direttore” non mi è più consentito di intervenire ( cosa avrò mai fatto di tanto terribile devo ancora capirlo ). Fatto sta che nonostante questo punto dolente, spesso mi interessano e mi appassionano gli argomenti che vi vengono trattati, come quello ad esempio affrontato nello spazio “chat” in data odierna. Ne riporto la fonte:
https://www.letterealdirettore.it/chat/comment-page-325/#comments
https://www.letterealdirettore.it/chat/comment-page-326/#comments
La vicenda dell’ utente che si firma Acqua, la quale utente racconta di fantasticare intensamente e da tempo su un tizio praticamente sconosciuto mentre dall’ altra parte ha un marito e una situazione esistenziale ormai consolidata, sta appassionando non poco e io a quanto pare sono tra coloro di cui Acqua ha rapito l’ attenzione. Per meglio disquisire di questa vicenda, voglio ricollegarla a quella raccontata in un altro post che ho trovato in un altro sito in rete, dove una commentatrice che vive una situazione simile a quella di Acqua si confessa, ma usando modi e toni meno aulici. Leggete qui:

 

Quante analogie trovate con la storia di Acqua? Tante, vero? Anche io. In particolare quando questa Anonima dice che il brivido che potrebbe darle un uomo irraggiungibile non potrebbe mai darglielo suo marito. Ed è quel “brivido” che tante fidanzate/mogli annoiate cercano, a quanto pare. E non le “carinerie” dell’ uomo che hanno vicino.
Anche Suzanne, nell’ altro forum, riconferma questo aspetto ( seppur facendo riferimento in questo caso all’ attrazione provata da un uomo ):
Suzanne infatti dice:”non credo questi tipi di illusione c’entrino molto con l’amare o meno il proprio compagno/a, stiamo proprio parlando di dimensioni non comparabili!”
Un’ osservazione che – seppur riguardante un individuo dell’ altro sesso – non si discosta di certo da quella dell’ anonima sconosciuta o da quelle della nostra Acqua, che descrivono le attrazioni “extra” come qualcosa di non equiparabile ai rapporti ufficiali, appunto.
Golem, secondo me, come sempre ha colto magistralmente il focus: “Uno dei principali ostacoli alla comunicazione che porta alla rottura del rapporto, é quello di pensare che questa ci veda vittime “innocenti” di quanto ci é accaduto. Non é MAI così. Se durante la crisi io non mi fossi messo in discussione, rivedendo certi innocenti stereotipi sul mio modo di vedere certe cose, non saremmo mai cresciuti, né singolarmente né come coppia.”
Ed è proprio questo che la maggior parte delle persone impegnate in coppia non fanno: COMUNICARE DAVVERO, ma perchè nel momento in cui contraggono queste relazioni non sono abbastanza mature per stare in una coppia, e molte di loro non loro saranno mai nemmeno in seguito. E parliamo di persone di tutte le età e non certo solo di “ragazzini” 20/30enni. Il problema è che appunto si prende come unico riferimento quegli stereotipi che la cultura di massa ci ha inculcato, quel “sentirsi a posto con la coscienza” che da solo ( secondo alcuni ) dovrebbe bastare per considerarsi nel giusto. Peccato che in una relazione non è così. Se tutto questo può valere quando si è single, e in altri ambiti dell’ esistenza, purtroppo non vale nel rapporto a due, dove si deve interagire costantemente e intimamente con un altro essere umano e non si può non tener conto anche delle sue esigenze, dei suoi cambiamenti e dei suoi stati d’ animo.

Qui ovviamente ci sarebbe da interrogarsi sul perchè tanta gente si sposa ( vera convinzione o solo l’ adattarsi a una convenzione sociale? “Lo vuole la società” – dice la nostra Anonima.. ) e ci sarebbe da capire fino a che punto i mariti in queste situazioni non siano “corresponsabili”, anche inconsapevolmente, magari per un’ impostazione errata nella comunicazione di coppia.
Perchè dai diciamocelo.. il fatto che un uomo si aspetti che la moglie svolga tutti quei doveri e quelle incombenze quotidiane per poi arrivare a fine giornata vogliosa come una fanciulla ai suoi primi bollori, vuol dire che quell’ uomo è quantomeno egoista e disattento e non comprende dove “sbaglia”, seppur in buona fede. Sbaglia anche la moglie in questo caso, ritenendo l’ uomo con cui vive una sorta di deficente che “tanto non capirebbe un cazzo” anche se lei provasse a parlargli dei suoi disagi. Entrambe queste persone, chiuse nelle loro corazze, non sanno che comportandosi in maniera insolita e inaspettata per l’ altro e aprendosi al confronto ( come hanno fatto ad esempio Golem e sua moglie ) potrebbero avere sorprese inaspettate. Magari brutte, magari belle.. MA DI SICURO RISOLUTIVE ai fini del raggiungimento di una vera conoscenza dell’ altro e di una vera condivisione. Che è il fine ultimo di una coppia, poi.

Per quanto mi riguarda, nella mia vita i rapporti poi sfociati in convivenze ( poi finite ) sono stati tre, e tutti con uomini di cui mi ritenevo follemente innamorata, seppur fossero diversi tra loro e seppur li avessi conosciuti in fasi distanti della mia vita ( il primo a 22 anni, il secondo a 27, e il terzo a 34 ). Ma durante queste convivenze, da tutti e tre dopo un pò mi sono sentita dire che mi stavo proprio trasformando nella classica moglie italiana: frigida, sciatta in casa e rompicoglioni! PROPRIO IO, che in veste di single sono invece considerata una pantera selvaggia e una creatura sexy e irresistibile, modestamente.. 😀
Ora, io non so se sia la vita casalinga di coppia ad avere questo effetto neutralizzante sul sex appeal degli individui, o non sia piuttosto il fatto che scegliamo di accompagnarci alle persone non adatte a noi, quelle non in grado di capirci, di venirci incontro e di superare le crisi invece di pretendere e basta. Dico solo che a volte basterebbe anche solo fare un passettino indietro e farsi un pò di sana AUTOCRITICA ( questa illustre sconosciuta ). E ovviamente parlo anche per me ehh!..
Comunque Johnny Depp non mi ha mai “convinto”. Semmai preferisco Eminem… quella sua aria innocente unita ai segni malcelati di una sofferenza pregressa mi manda in estasi. Lo ammetto. Nelle mie fantasie ovviamente io sono la “ragazza cattiva ex bambina viziata” che lo conduce verso la perdizione più totale 🙂

 

Beh certo poi c’è chi al dialogo e al confronto preferisce “risolvere” il tutto con altri sistemi, come il nostro simpatico amico qui sopra 🙂 Sarei curiosa di sapere quale gusto di gelato predilige. Io il pistacchio. E voi ?
Dalla Vostra affezionatissima.

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