L’ ipergamia non è solo femminile. Ecco perchè.

In questo periodo si fa un gran parlare di ipergamia femminile, di come le donne siano eccessivamente pretenziose nella scelta di un partner papabile e di come i social abbiamo ampliato a dismisura questo aspetto. Anche sul forum lettere al direttore, che sono solita commentare, si sta tornando a parlare intensamente di questi temi, e a questo proposito dirò anch’ io la mia. Che l’ ipergamia femminile esista credo che ormai sia una rivelazione sconvolgente per poche persone che vivono in un universo parallelo. Chiunque sia dotato di una conoscenza minima di antropologia e di biologia umana, non può non ammettere che noi donne siamo tendenzialmente ipergamiche nelle nostre scelte sessuali e sentimentali, siamo cioè propense a ricercare uomini di grado più elevato rispetto al nostro, in primis da un punto di vista estetico. IL CHE NON SIGNIFICA CHE:

  • Non ci si possa innamorare anche di uomini più brutti di noi ( a me è successo più di una volta )
  • Si guardi ESCLUSIVAMENTE ad aspetto fisico, status e condizione economica trascurando altri aspetti ( come sempre viene ripetuto dai vari redpillati e similari )
  • Non si possano provare sentimenti per uomini ritenuti “disadattati” e reietti nella società ( altrimenti non ci sarebbero così tanti casi di crocerossine all’ ordine del giorno )
  • Non si possano apprezzare in modo genuino qualità maschili che si rifanno a principi etici piuttosto che a meri aspetti pratici ( come per esempio l’ eroismo, il battersi per una giusta causa )

E via discorrendo.

Ciò su cui però voglio mettere il punto sono le dinamiche che scaturiscono spesso in una relazione tra i due sessi IN CONDIZIONI DI RELATIVA TRANQUILLITA’ SOCIALE ( priva cioè di meccanismi esasperanti come possono essere il maschilismo retrogrado di stampo patriarcale o all’opposto l’ eccessivo progressismo di stampo femminista ). Parlerò soprattutto della mia generazione; quella, per capirci, nata negli anni 70 e che ha vissuto la sua adolescenza e la sua giovinezza a cavallo tra gli anni 90 e i primi 2000.

Credo che questo sia stato in assoluto, dal punto di vista dei rapporti di coppia, il periodo PIU’ DIFFICILE E DRAMMATICO PER NOI DONNE, e ora andrò a spiegare il perché.

In questo periodo che descrivo, non c’era più la pressione sociale a improntare i rapporti tra i due sessi in maniera molto tradizionale, come invece era avvenuto per i nostri genitori e i nostri nonni. Le ragazze erano lasciate un po’ più libere ( anche se non di molto rispetto alle generazioni precedenti ) di vivere le proprie esperienze, e i ragazzi potevano usufruire di molta più scelta in ambito femminile e di più possibilità ad accedere a relazioni, diciamo così, “libere”, senza cioè l’ incombenza di dover per forza impalmare la fanciulla con cui si fossero eventualmente appartarti per “svezzarsi”. Fin qui nulla di male. Il problema è sorto nel momento in cui i mass media ( e la televisione sopra a tutti ) hanno cominciato a promuovere modelli di bellezza femminile che per noi ragazze erano sempre più difficili da raggiungere. Sia nei notiziari, che nei film che nelle fiction ( sia italiane che straniere ) cominciavano a vedersi ESCLUSIVAMENTE ragazze giovani e bellissime che sembravano modelle da passerella, veline e similari, ecc…

Per noi ragazze normali che non rientravamo in quei canoni, che non eravamo alte 1,75, non avevamo i capelli biondi, gli occhi verdi e il nasino all’ insù, era diventato molto difficile, se non impossibile, far innamorare un ragazzo minimamente decente.  E per decente non intendo lo strafigo a cui le 20enni di oggi corrono appresso, il simil divo del cinema. Intendo proprio un NORMALISSIMO RAGAZZO DI ASPETTO MEDIO e con buone qualità intrinseche ( intelligenza, carattere, ecc.. ). Ed ecco che, se non eri Claudia Schiffer, venivi mollata spesso e volentieri, con scuse che erano sempre più o meno le stesse: “Sono confuso in questo momento”, “Non sono pronto ad impegnarmi”, “Non sei tu, sono io”.. E altre stronzate simili  che tutte quelle della mia generazione si saranno sentite più o meno dire almeno una volta nella vita.

Ma poteva anche capitare di essere scartata per ragazze tue pariestetiche o addirittura più bruttine, per questioni legate all’ ambiente di appartenenza, in questi casi il ragazzo in questione ti mollava perché magari nella sua comitiva o nella sua famiglia tu come donna ( a torto o a ragione ) non godevi di una buona nomea; o perché semplicemente, per via della tua intelligenza sveglia e della tua forte personalità, eri percepita come “minacciosa” ( questo mi è capitato spesso, forse molto di più che essere piantata per motivi puramente estetici ).

A quel tempo, non essendoci i social e le app di dating ed essendoci quindi meno occasioni di incontro e di conoscenza con gli individui dell’ altro sesso, dovevi sapertela giocare nel tuo ambiente, e se questo era molto ristretto e circoscritto, un paio di occasioni bruciate potevano rappresentare per la donna ANNI E ANNI SUCCESSIVI DI COMPLETA SOLITUDINE. Ecco perché, a differenza delle ragazzine di oggi, noi ci davamo da fare e facevamo veramente l’ impossibile per essere considerate all’ altezza, sicuramente molto di più di quanto avessero fatto le nostre nonne e le nostre madri, molte delle quali trovavano un marito appetibile pur essendo grasse e brutte e pur avendo i baffi.

Io vengo oltretutto da una famiglia e da un contesto molto conservatore e tradizionalista, ricordo che mia madre e mio padre letteralmente mi rimproveravano perché non riuscivo a trovare un fidanzato. Tanto che la mia prima storia importante è stata con un uomo di 18 anni più grande di me, il quale – in virtù anche della sua età – era meno propenso a fare tanta selezione e a scartare con tanta facilità.

Certo, io avevo i miei gusti e le mie “pretese”, non posso negare che c’erano ragazzi che erano seriamente interessati a me e che proprio non consideravo, perché trovavo repellenti sul piano erotico: perniente attraenti, e/o inetti, troppo bisognosi e/o altamente problematici.

Ma se dovessi considerare oggi – con occhi distaccati – la qualità effettiva di quelli di cui invece mi invaghivo, beh direi che sarebbero stati scartati quasi tutti ( e pure in malo modo ) dalla giovane ragazza media di oggi, senza speranza di appello.

Con tutto ciò cosa voglio dire? Che è vero che esiste l’ ipergamia femminile, ma altresì esiste anche un’ ipergamia maschile che, nelle opportune condizioni, viene prepotentemente fuori in tutta la sua spietata crudezza.

Del resto i vari incels, redpillati e  mgtowwati che leggiamo sempre in rete non si lamentano tanto di non trovare NESSUNA, MA DI NON TROVARLA COME VOGLIONO LORO.

I giovani maschi di oggi stanno semplicemente subendo quello che noi donne 40/50enni di oggi abbiamo subito a suo tempo quando eravamo più giovani: doversi cioè confrontare con l’ altro sesso in un modo altamente competitivo da cui eri automaticamente esclusa se non rispondevi a certi canoni. E forse, diciamolo pure, nel ginocentrismo selettivo di oggi c’è anche un po’ di giustizia, una risposta “rimodellante” a quell’ ego maschile ipertrofico che tanto ha fatto piangere e soffrire noi “novantine” nella media, che venivano rifiutate non solo dal chad ( come succede oggi ) ma anche dal medioman. O addirittura da quelli inferiori rispetto a noi, sia esteticamente che umanamente.

Ecco perché non riesco a sodalizzare più di tanto con i miei coetanei uomini che oggi sono soli e che si lamentano della presunta arroganza della donna moderna, dove per donna moderna costoro intendono la bella ragazza dai 20 ai 30.  Tutte le altre pare non siano nemmeno donne, ma ibridi non ben definiti, strane creature deambulanti o semplicemente animali domestici bipedi con limitata utilità e limitate funzionalità.

O forse, siamo semplicemente donne CHE PENSANO, RAGIONANO, SI AZIONANO ( oltre ad essere ancora carine  e in forma ), non siamo solo “bambole”. E si sa, questo da fastidio.

 

Un saluto rinfrescante dalla vostra affezionatissima.

 

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