Anche le ragazze ruttano

Titolo ad effetto, ehh?.. ricorda un pò “anche gli angeli mangiano fagioli” ( o una roba del genere ).

Cosa voglio esprimere con questo articolo? Semplice! Che le donne ( così come gli uomini ) sono ESSERI UMANI, quindi con tutti i loro pregi ma anche i loro difetti, le loro debolezze e i loro limiti. Ne consegue che è inutile portare assurdamente avanti il mito di una perfezione femminile utopistica e inarrivabile. Maschi, le donne sono individui come voi, vi dovete rassegnare! Proprio come voi ruttano ( io ne ho tirato uno bello potente proprio poco fa ), scorreggiano, hanno istinti omicidi, talvolta fanno sesso senza provare sentimenti ( eggià!… ) e, esattamente come voi, sono arriviste ed ambiziose, solo che a differenza vostra nascondono la loro stronzaggine dietro le buone maniere e sbandierano fantomatici principi che nella realtà dei fatti non applicheranno mai ( basti vedere come si comportano le donne tra di loro, specie nel lavoro e nelle cosiddette “amicizie” ). Questo mio articolo può sembrare un post contro le donne.. TUTT’ALTRO! E’ invece il tentativo di affermare il diritto – a mio avviso sacrosanto – delle donne di vivere finalmente in libertà, al pari degli uomini, mostrando anche i loro lati “peggiori” senza però per questo dover poi subire una caccia alle streghe.
Per concludere.. vi svelo un segreto: le brave ragazze non vanno nemmeno in paradiso. In realtà NON VANNO PROPRIO DA NESSUNA PARTE. Perchè il paradiso non esiste.
Il mio prossimo rutto lo dedico ( di tutto cuore ) a Rossana, Suzanne, Pax, Kid, Sospeso, Andrea T.O. e, naturalmente, agli amministratori del sito “lettere al direttore” !
Un saluto molto… fagiolesco!

8 Risposte a “Anche le ragazze ruttano”

  1. Tra le molte porcherie che la mia generazione ha avuto modo di vivere e vedere, c’è quella dell’emancipazione femminile per la completa parità dei DIFETTI tra uomo e donna.
    Siamo passati dalla donna “scala al fattore” (cioè scala verso Dio) secondo la concezione di Dante Alighieri, sino alla donna “scala verso il fetore” (cioè scala verso la fognatura).
    Non posso che evidenziare che tutto ciò che hai scritto è sostanzialmente vero e descrive bene la donna moderna. Da maschi, avremmo voluto avere donne diverse, migliori di noi, in cui vedere una direzione positiva, forse anche una “salvezza” immaginaria rispetto ai nostri errori. Invece no, abbiamo vicino degli “scaricatori di porto” che ruttano, puzzano e bevono, e sono più sporchi dei maiali nel loro porcile. Ecco perché oggi non proviamo più attrazione verso le donne, perché si cerca il bello, non il brutto. Meglio una vita solitaria, da eremita, e senza mettere al mondo figli da questi esseri immondi.
    Ora siamo pari, possiamo sguazzare nel pantano infelicemente insieme.

  2. Attimo Ogi, ciò che ho scritto non descrive la donna “moderna”, descrive semplicemente la.. donna. Le donne sono sempre state come io ho spiegato, solo che prima, data la cultura imperante di sottomissione a cui erano soggette, erano costrette a nascondere certi loro lati se volevano trovare un marito ed essere bene accette dal resto della società. La successiva emancipazione ha portato alla luce i lati più veri a autentici di tutti gli individui ( sia uomini che donne ), ha condotto al crollo delle finzioni ( perchè una donna che si pone come una creatura angelicata non può che essere una finzione), e di conseguenza a una maggiore autenticità delle interazioni umane. Gli idealismi non servono, se non a confondere le idee e a creare delle proiezioni che però falsano la realtà e rendono tutti i rapporti impostati e costruiti. Per quanto mi riguarda, ben vengano i “rutti”. Sia maschili che femminili. E se AMI davvero una persona, con quella persona sei disposto/a anche a seguirlo “nelle fogne” e non solo nelle stanze “reali”.
    Buona giornata.

  3. Aggiungo inoltre, caro Attimo, che la “salvezza” e la forza di migliorarci come individui la dovremmo trovare dentro di noi, e non cercarla all’ esterno in presunte figure di riferimento. Anche perchè non sono gli altri – per quanto inappuntabili – che possono eliminare o aggiustare le nostre tare.
    Saluti.

  4. Non credo che le donne di ieri fossero come quelle di oggi. Si tratta di una piacevole bugia per le scostumate moderne. Molte donne all’antica (oggi anziane) non sono certo d’accordo con i comportamenti delle giovani ragazze. A mio parere il mondo è peggiorato.
    Resto della mia idea, meglio stare soli.

  5. Attimo, mi spiace ma devo smentirti. Le donne di una volta erano tutt’ altro che “raffinate”. Mia nonna materna per esempio scorreggiava di continuo, apriva le bottiglie togliendo i tappi con i denti e menava le mani peggio che se fosse stata un boxer. Pestava pure mio nonno e gli altri uomini..
    Mia nonna paterna invece era una vera e propria matriarca. Nella famiglia era lei che dettava legge e prendeva tutte le decisioni importanti, con fare autoritario e anche un pò “mafioso”. E comunque anche lei ruttava di brutto!
    Nelle epoche passate ciò che più che altro si salvaguardava era “l’ apparenza” ( una donna di quegli anni non avrebbe mai potuto affermare pubblicamente il suo diritto al “potere” e alla libertà senza essere bollata come immonda meretrice ), ma credo che i maschi della mia generazione ( e presumo tu sia un mio coetaneo ) abbiano un concetto troppo idealizzato delle femmine di quei tempi.
    E’ anche vero che le donne allora non avevano il potere sociale che hanno oggi e tante opportunità gli erano precluse ( basti pensare che il divorzio non esisteva, quasi nessuna aveva risorse economiche e nessuna guidava ), per cui gli uomini riuscivano ad avere maggior controllo su di loro ed erano meno esposti a probabili e repentini abbandoni. Ma non si pensi che le donne di un tempo erano queste creature dolci e accomodanti che i maschilisti di oggi amano dipingere nell’ immaginario collettivo.

  6. Se hai avuto un modello errato di famiglia mi dispiace per te. Le donne di una volta (quelle mie) erano diverse dalle attuali meretrici.

  7. Non approvo quello che era lo stile e il comportamento in famiglia nè di mia madre e nè delle mie nonne. Penso infatti che sostenere le proprie ragioni non significhi trasformarsi in petulanti arpìe, trascurarsi fisicamente o rinunciare all’ eleganza e alla femminilità. Ma certamente non potrei neanche mai essere la bambolina sottomessa di un uomo affetto da sindrome acuta da misoginia.

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